lunedì 1 aprile 2019

Grazie alla centralizzazione!




Caro Presidente, salve, mi chiamo Alberto. Sono nato e cresciuto a Campascio. Ho fatto le scuole e tutto il resto nel comune di Brusio. Suonavo la fisarmonica. Da piccolo avevo anche un cane. Ho sempre lavorato e pagato le imposte. Arrivato a cinquant’anni, dopo decenni che mi recavo regolarmente alla posta per spedire le mie lettere, un giorno, d’improvviso, mi hanno detto che avrebbero chiuso, forse l’anno seguente. Ho avuto delle perplessità ma il postino mi disse che erano solo delle idee e di non farci troppo caso anche perché se fosse stato il caso il Comune ci avrebbe sicuramente pensato. Non me ne sono preoccupato subito ma alcuni mesi dopo, d’un tratto, lo sportello della mia infanzia stava davvero chiudendo. Ho avuto una della mie più grandi delusioni. 

Per trovare una soluzione alla vicenda ho deciso di traslocare a Campocologno, visto che lì ancora c’era un ufficio postale, dove spedire le mie lettere. Tanto per ritrovare le mie sicurezze e trascorrere la mia vita in modo sereno. Neanche a pensarlo che dopo poco anche lì mi dissero che forse avrebbero chiuso. D’un tratto, non nascondo, una certa incazzatura m’è salita e, parlando con il nuovo padrone di casa, destroide convinto, gli ho esposto le mie perplessità. Lui mi disse: “..è tutto grazie alla centralizzazione, che ci fa risparmiare molti soldi!”. Nella notte ho pensato e ripensato a quelle parole e devo dire che fin circa alle tre ero dalla sua parte ma dopo la pipì delle quattro ho avuto qualche sussulto e mi son chiesto se a me tutto questo avrebbe davvero fatto risparmiare dei soldi. Son tornato nel letto con la convinzione che a me di soldi in tasca non ne sarebbero venuti anzi, sta moneta chi l’avrebbe intascata? E con questa domanda, ahimé, mi sono riaddormentato.

Dopo qualche settimana, nel sentore di una nuova chiusura, preventivamente, ho preso i miei pochi bagagli e il mio gatto, ormai cieco per la vecchiaia e con il pacco di carta da lettere sotto il braccio ho traslocato nuovamente. Così, da campascino convinto che mai l’avrebbe pensato mi sono trasferito a Brusio. Per ovvi motivi nel Borgo. Un nuovo sforzo per rendermi la vita più facile e con il pensiero di essere finalmente arrivato, giunto alla destinazione finale. E il tempo rimasto, fino alla bara, l’avrei trascorso in un Comune dove l’ufficio postale sarebbe stato sicuramente sempre aperto. Il luogo dove pagare i conti, le imposte e tornare alla sana abitudine di scambiare quattro chiacchiere con qualcuno, perché alla mia età sono quasi sempre da solo. Soprattutto avere di nuovo la certezza di andare all’ufficio postale per spedire le mie lettere. Un’oasi felice!

E così fu per alcuni anni dove mi sentii di nuovo libero di vivere una vita normale, facendo le mie cose e scrivendo montagne di lettere. A volte mi sono scritto da solo, tanto per tenermi compagnia, spedivo la lettera e dopo un ridicolo “tour de Suisse” qualche giorno dopo la ritrovavo nella mia bucalettere. Che gioia! Ma un giorno, come fosse un incubo, sentii nuovamente sussurrare quelle parole: “l’ufficio forse chiuderà!”. Da subito mi son detto che non avrei dovuto lasciarmi prendere dall’ansia perché il nostro Comune non l’avrebbe mai accettato ed avrebbe reagito energicamente. Che chiudesse anche l’ultimo degli uffici postali sul territorio comunale era impensabile e soprattutto improponibile.

Poi ero convinto che i Brusiesi, che c’han le palle, sarebbero usciti in piazza con falci e forconi piuttosto che accettare una cosa simile. Tutto ciò purtroppo non l’ho visto e con la delusione nel cuore mi son ricordato di quando, mia madre da giovane, andava a protestare per ottenere “il voto anche per le donne” e l’ottennero, ma non senza lottare per davvero! Ma faceva parte di un’ormai dimenticata generazione, che mostrava gli artigli per riuscire ad ottenere dei diritti!

Invece, nessuna lotta convinta neppure da parte del Comune di Brusio che, devo ammettere, durante l’informazione pubblica data dai portavoce della Posta mi è sembrato avessero le braghe calate, come colui che si affretta a correre dietro al primo larice per fare il suo deposito. Di fronte agli oratori la popolazione, consapevole degli utili milionari del gigante giallo, succube e che non gli rimane che accettare e ingoiare l’amara pillola, l’ennesima.

Deluso da tutto questo decisi nuovamente di spostarmi, questa volta senza il gatto perché nel frattempo è passato a miglior vita. Ora abito a Berna, dove sicuramente gli uffici postali rimarranno sempre aperti e dove, in tutta tranquillità potrò per sempre inviare le mie molte lettere, come questa, caro Presidente della Confederazione.

Ringrazio la politica per aver sostenuto le teorie liberali sul libero mercato anche nei servizi come la Posta. Le stesse teorie che ci hanno fatto credere che cedere la regia federale avrebbe creato della concorrenza, al fine di mantenere vantaggiosi i prezzi per la popolazione. Le solite balle. Da qualche parte la fregatura ci doveva pur essere e non ci sono voluti molti anni per capire quale fosse. Nonostante il proprietario di Posta SA sia la Confederazione, quindi anche noi, viene accettata l’esistenza di molti manager da un milione l’anno e la chiusura degli uffici periferici, per contenere i costi. Geniale la pensata! In questo modo i contabili possono scrivere solo cifre nere con moltissimi zeri e assicurare ai capoccia degli stipendi assurdi e soprattutto la distribuzione dei loro bonus! Con questo sistema anche la Confederazione incassa dei bei soldi senza rischiare, a scapito dei servizi per la popolazione. Ma in fondo chissenefrega, in tutto questo qualcuno dovrà pur pagare no? E chi è più adatto della gente di periferia?

Inviandole questa lettera le mando il mio pensiero e la mia analisi della situazione. La prego sinceramente di volermi correggere se in qualcosa ho peccato di ignoranza. In fondo sono una persona di estrazione rurale, un sempliciotto di periferia che ormai è abituato ad essere considerato inferiore. Un “Cincali” sacrificabile sull’altare del massimo profitto.

Distinti saluti,
Alberto


Nerino



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