lunedì 6 maggio 2019

SUV: Stupid Useless Vehicle



Per chi non avesse capito il titolo di questo articolo mi permetto di farne una breve traduzione: stupido inutile veicolo.

A cosa mi riferisco? Forse, anzi molto probabilmente, ai tanti proprietari di veicoli di medie-grandi dimensioni che utilizzano le strade per i loro spostamenti come fossero avventurieri nell’out-back australiano. Che acquistano veicoli rialzati e dalle grandi ruote, che nella loro imponenza cercano di vantare un’indubbia ed indiscutibile precedenza nei confronti delle utilitarie di bassa cilindrata. È comprensibile questo tipo di acquisto per uno scopo professionale, per dei lavori pesanti, ma non è giustificabile per coloro che lavorano in ufficio, che acquistano dei SUV per degli spostamenti, ad esempio, fra Poschiavo e Brusio. Dovrebbero forse ragionare sul proprio veicolo, se non sia davvero troppo grande per loro! Soprattutto in un’ottica ecologica.

Questi colossi ad alte emissioni si muovono sul territorio come mine vaganti. Anche le assicurazioni ammettono che sono veicoli problematici. Sono i più pericolosi per i pedoni e vengono considerati “aggressivi” perché in caso di collisione con altri utenti della strada, con mezzi più piccoli, rischiano di creare molte vedove…

Per andare a monte qualche volta l’anno, sempre se ce l’avete, non serve un mezzo grande come il vostro! Le nostre strade di montagna erano state pensate e costruite per i carri, con una forza motrice a base di cavallo.

Nel mondo civile, saltuariamente politico, che cerca di contrastare il surriscaldamento globale con dei mezzi che si spostano grazie a dei motori elettrici voi siete l’obbrobrio che diviene natura. Siete gli strani che cercano di usare l’automobile come un’estensione della propria virilità.

Molti in Valposchiavo si sentono dei cowboys che con i loro grandi pick-up devono spostarsi su lunghe distanze per controllare il loro bestiame, con i loro necessariamente grandi ed ingombranti veicoli. Sembra debbano attraversare migliaia di chilometri di montagne impervie e sterrate, addentrandosi in una bufera di neve dopo l’altra e per questo sentono di dover essere pronti ad ogni evenienza. Nella nostra realtà i loro veicoli sono di dimensioni spropositate. Le nostre strade di montagna, i passi alpini anche durante l’inverno sono ormai diventati accessibili a tutti i veicoli, anche a quelli minuscoli.

Pensateci quando andrete dal concessionario per una nuova auto! L’ambiente merita rispetto e l’aria è di tutti! Per portare in giro il vostro grasso culo, voi cowboys da bar, solitari e noncuranti della natura, vi basta un veicolo che pesa molto meno di 2 tonnellate!

Gli eccessi americani lasciamoli da un’altra parte e se vi sentite così tanto legati alla tradizione del monte, potete fare come i vostri nonni e andare a piedi, con il sacco in spalla!

Nerino


martedì 30 aprile 2019

Il nuovo Ridotto Nazionale


Nel 1939 il Fascio italiano era già una realtà consolidata da più di un decennio e il Terzo Reich arrivò al punto di invadere la Polonia, grazie anche alla farsa dell’attacco alla stazione radio tedesca di Gleiwitz. Fu un’astuta fake-news per giustificare, agli occhi dell’opinione pubblica tedesca, l’invasione-lampo che a distanza di pochi giorni fece scoppiare la seconda guerra mondiale.

La Svizzera era già accerchiata dal “Patto d’Acciaio” e cercò di ragionare sulla minaccia di una possibile invasione come poté. Il generale Guisan ebbe "l’illuminazione" di una strategia che avrebbe dovuto assicurare l’esistenza della Svizzera anche per le generazioni future. Dopo non poche difficoltà ricevette l’avallo del Consiglio Federale di applicare il Ridotto Nazionale. Ovvero mantenere le forze lungo i confini nazionali ma concentrare soprattutto l’esercito sulle alpi, con delle nuove fortificazioni, e convogliare le grandi unità sull’Altopiano e nella Svizzera francese. Come un castello dalle alte mura, con qualche torre di vedetta all'esterno. Nel 1942 tutto era pronto, mancava solo di far saltare le trasversali alpine per tagliare fuori tutto il resto!

La mossa del Ridotto Nazionale avrebbe, almeno in teoria, dissuaso l’eventuale invasore dall’attaccare la Svizzera, troppo difficile da sottomettere grazie alle asperità del territorio! In teoria, appunto, perché un esercito nettamente più numeroso, implacabile e insanguinato, strafatto di Pervitin, tecnologicamente molto più avanzato e preparato del nostro non avrebbe incontrato molti problemi nel conquistare l’Altopiano. Attaccando proprio la Svizzera centrale e poi pian piano accaparrarsi tutto il resto, con calma. La nostra aviazione contro la Luftwaffe? La nostra difesa contro la Wermacht? Un rapporto di mille a uno? L’esercito tedesco era a un tiro di schioppo dalla Svizzera e non sarebbe stato un grande impegno logistico indirizzarlo verso di noi. L’operazione “Tannenbaum” sarebbe stata quasi uno scherzo considerando l'imponente dispiego di forze per l'attacco alla Russia, che per come sono andate le cose, indirettamente, ci ha salvato la pelle. Poi, da non dimenticare, sono stati anche gli accordi sottobanco con le banche svizzere a rendere l’invasione controproducente per entrambi. Anche questo in teoria, perché avendo conquistato la Svizzera avrebbero conquistato anche tutto l'apparato bancario e i suoi enormi beni. Forse con qualche stratagemma strategico/politico avrebbero mantenuto in vita il mito svizzero, facendolo ancora funzionare e soprattutto rendere, in termini finanziari! Illazioni, ma chi lo sa come sarebbe andata..

Il Ridotto Nazionale, che mossa! La periferia diventò quindi sacrificabile! Noi, in Valposchiavo saremmo stati dati in pasto all’invasore, lasciandoci quasi completamente da soli. Mio nonno mi parlava sempre con orgoglio della “mobilitazione” alla quale prese parte per difendere la Patria. Un sentimento profondamente nobile ma forse non sapeva che se fossimo stati attaccati davvero la sua famiglia sarebbe stata lasciata sola al proprio tragico destino. Col senno di poi...

Si dice che dalla storia bisogna imparare e si dovrebbero evitare gli stessi errori per costruire il futuro. Ad ottant’anni di distanza possiamo ancora oggi percepire, pensandoci bene, una sorta di Ridotto Nazionale. La periferia è un peso superfluo, che ha più costi che benefici e gli investimenti volgono nella maggior parte verso l’Altopiano. Per Berna o Coira la periferia è un surplus. Dei luoghi di villeggiatura e poco più. Che dovrebbero essere animati, solamente durante le vacanze estive, da persone senza necessità o bisogni, gente di seconda o terza categoria.

Se ci sono dei tagli da fare è diventato quasi auspicabile che debbano essere oltre quella linea. In periferia!

I nostri progetti di sviluppo vengono spesso considerati minori e forse, un giorno, verranno accettati ma non senza difficoltà. Eppure il Canton Grigioni evita da anni il disavanzo ed è uno dei Cantoni svizzeri che vanno meglio dal lato finanziario!

Noi, che viviamo da questa parte della linea dobbiamo anche sopportare la sensazione che le cose più scontate, come un ospedale locale, la strada per Viano, siano quasi una donazione, un atto di beneficienza, che solo dopo molte lotte ci viene concesso. A pari condizioni credo che una persona nella mia stessa situazione di vita che vive a Coira versi le stesse cifre all’assicurazione sanitaria, la Cassa Malati o lo stesso premio per la tassa di circolazione. Davvero a pari condizioni?

Veniamo poco considerati già da giovanissimi, dovendo affrontare sfide importanti come un percorso formativo lontani da casa per studiare o lavorare, dovendo apprendere per forza di cose una lingua totalmente diversa da quella materna. Per noi è implicito che questa sia la realtà uscendo dalla scuola dell’obbligo, nella maggior parte dei casi. La valigia anzi meglio, la bulgia, è il nostro destino a sedici anni. Quasi ci trasferissimo in un altro Stato. Questo forgia il nostro carattere caparbio ma a quale prezzo? Sempre meglio dei mammoni che vivono alle spalle dei genitori per decenni, mi verrebbe da dire. Ma credo che sedici anni sia un po' troppo presto per raggiungere la quasi totale indipendenza, con i rischi che questo può comportare.

Spesso ci sentiamo pure un peso per il docente, che deve spendere qualche energia in più visto che a volte non capiamo appieno cosa sta spiegando.

Sarebbe bello poter avere in casa i figli anche durante gli studi maggiori, per accompagnarli nella vita fino al momento che possiamo considerarli davvero svezzati e soprattutto adulti! Questo i politiconi di Coira/Berna non lo vivono e non possono capirlo!

Il Canton Grigioni ostenta regolarmente la ricchezza di essere un Cantone che conta una popolazione suddivisa fra tre delle lingue nazionali ma, sempre regolarmente, dimostra che le periferie che parlano le altre lingue sono trascurabili.

Di esempi da fare ce ne sarebbero a iosa e ognuno di noi ne avrebbe da raccontare. Ragionate quindi su questo articolo, su questo pensiero e tirate le vostre conclusioni.

La gente di periferia è parte del popolo svizzero, paga le imposte come tale e dovrebbe esserci lo stesso "diritto allo sviluppo" su tutto il territorio nazionale. Non meriterebbe quindi, dopo ottant'anni da quella scelta discutibile, una considerazione maggiore? Questo fatto i benpensanti dei grandi centri, della nostra capitale, se lo scordano regolarmente e ai nostri rappresentanti non resta che trovare magri compromessi.

Della periferia non importa a nessuno. Siamo noi che dobbiamo lottare per essere riconosciuti come parte della Svizzera? Questo è ridicolo!

Quando prendo parte ai festeggiamenti del primo d’agosto mi vien spesso da sorridere in modo ironico e penso “fanculo al Ridotto Nazionale”!

Nerino


lunedì 22 aprile 2019

I dieci comandamenti della destra

Preambolo nonché primo comandamento:

1)    Non avrai altro Cristo(ph) fuori di me.

Oh nostro Cristoforo Bperforatore (ndr. tradotto dal tedesco),
unico salvatore dell’amata, candida e vergine Patria, 
guidaci verso l’indipendenza e oltre.

2) Non nominare il nome di Cristo invano… “Fatto!” (Cit. Giovanni Mucciaccia). Bene, ora torno sul mio profilo facebook a gettare fango e sparare a zero sull’essere umano. Che poi, come diceva la povera nonna, Mussolini avrà anche sposato la Germania nazista ma ha fatto un sacco di belle cose per la sua gente: costruito strade, l’ospedale di Sondalo e… comunque si stava meglio, c’era lavoro e non erano invasi dagli stranieri.

3) Ricordati di santificare le feste… solo le nostre, sia chiaro!

4) Onora il padre e la madre… ma solo se di sesso opposto, altrimenti tienili lontani dai bambini. Non sono omofobo, per me possono fare le loro sporche cose, però i bambini no. Hanno bisogno di un pisellino e una patatina di riferimento.

5) Non uccidere… ma se un clandestino mette piede nel mio giardino ga pensi miga dua volti, ciapi la sciopa e ga tiri sec.

6) Non commettere atti impuri… se però una va in giro vestita così, se l’è anche andata a cercare.

7) Non rubare… Rubare?! Sono gli altri a fotterci, quelli che vediamo in tv mentre scendono dai barconi con il Galaxy nuovo. Non sono razzista… però la precedenza va data ai nostri.

8) Non dire falsa testimonianza… eh vabbè, il fine giustifica i mezzi, quindi per il bene della Svizzera qualche bugia si può pur raccontare no? Un giorno,  nel 2050, i miei nipoti mi ringrazieranno. Se a volte esagero un pochino con le dichiarazioni, i grafici e i numeri in merito all’immigrazione non mi dispiace.

9) Non desiderare la donna d'altri… ma se è la tua che desidera andare dagli altri, come successo nella stanza dei bottoni qualche anno fa rubandoti la poltroncina a cui tanto eri affezionato, urla allo scandalo sfruttando i tuoi giornali, girati verso il muro e piangi chiedendo sia fatta giustizia: E la formula magica? Io non gioco più.

10) Non desiderare la roba d'altri… sì, l’erba del vicino è sempre più verde, vero. Che poi la loro, quella di sinistra, è pure più buona. Se proprio non resisti alla tentazione, vedi di non farti beccare, noi non siamo dei drogati come i buonisti del partito socialista.

Baluba