lunedì 15 aprile 2019

Ricominciare a pensare



„Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza 
dal canto XXVI dell’Inferno Dante Alighieri 

Viviamo in una società che sta gradualmente smarrendo i propri riferimenti culturali. Diventa sempre più difficile capire da che parte stare: dove è il bene, dove il male? Molte certezze sono andate in fumo e ci si ritrova spaesati; ci si guarda intorno con la netta sensazione che le coordinate conosciute non valgono più. Verrebbe da dire che non si sa più a che santo attaccarsi, ma anche i santi, in questa fase storica, non se la passano molto bene!

Se la percezione dei cambiamenti a livello politico, economico e sociale cominciano a far paura è relativamente facile per delle persone impaurite diventare vittima di chi sfrutta appunto queste emozioni. La realtà non è mai come sembra e c’è chi volontariamente la dipinge più nera di quanto non sia. Sembra che solo il pessimismo abbia diritto di cittadinanza alle nostre latitudini. Riuscire a far passare il messaggio che stiamo vivendo sotto assedio, con orde di barbari pronti a invaderci, crea il bisogno di essere difesi e protetti da chi le situazioni sembra conoscerle meglio di noi. Perciò la necessità di delegare la soluzione di problemi veri o presunti diventa impellente, improcrastinabile.  

In Valle, da un po’ di tempo a questa parte, c’è un nuovo attore: l’UDC. Questo partito ha deciso di fare un bel lavaggio del cervello ai poschiavini. Il suo costante e martellante insistere sul fatto che dall’esterno forze oscure minaccino il nostro impianto culturale, politico, economico e sociale ha fatto breccia e purtroppo ci sono molte persone che hanno smesso di pensare con la propria testa e di chiedersi se la narrazione che viene proposta loro corrisponda al vero. Approfondire la storia, capire le dinamiche soggiacenti è faticoso, richiede tempo e energia. La maggioranza non ha molta voglia di analizzare tematiche complesse; studiare, informarsi, farsi una propria idea... a che serve? Meglio cercare le soluzioni preconfezionate da un qualche guru illuminato. Bisogna essere concisi e stringati nelle analisi altrimenti la gente non ti ascolta, si annoia e passa ad altro. L’UDC in fatto di slogan facili, banali, non ha pari. Bisogna parlare alla pancia perché in termini di voti è più vantaggioso scagliarsi contro qualcuno, demonizzandolo.  

A Poschiavo si vive bene, c’è un’ottima qualità di vita. Ma non è un’isola felice e come il resto della Svizzera si trova confrontata con le problematiche che si vivono in tutta Europa. E’ interessante notare come quando si parla di paura basta urlare „al lupo al lupo“ e subito le persone cominciano a vedere lupi ovunque. L’esempio „all’orso all’orso“ potrebbe essere ancora più calzante ma in questo senso i poschiavini hanno già dato...  

Creare la percezione che si viva sotto assedio, anche se così non è, fa comodo soprattutto a chi è specializzato nel lanciare allarmi. Purtroppo queste paure gonfiate ad arte vengono integrate anche nei programmi elettorali degli altri partiti (da destra a sinistra). Fa rabbrividire pensare che sia proprio l’UDC a dettare l’agenda politica. I cambi di casacca (voltamarsina) sono all’ordine del giorno. Tanti votanti si spostano un po’ più a destra non tanto perché ne condividano l’ideologia ma per convenienza: se lavori in Valle devi andare d’accordo con tutti e se adesso l’UDC è una forza riconosciuta ci si deve adeguare.  

Questo modo di pensare banalizza... il pensiero. Se una cosa esiste non significa che la si debba accettare acriticamente. Gli adepti di Blocher sono liberi di credere che le loro idee siano la panacea per tutti i mali. Ma i liberi pensatori, quelli che prima di accettare acriticamente un’idea la valutano attentamente, esistono ancora e farebbero bene a farsi sentire. 

Non ci crederete ma ci sono ancora persone che non si fidano delle chiacchiere da bar e nel dubbio applicano la teoria dei tre setacci:

I tre setacci di Socrate  

Un giorno Socrate fu avvicinato da un uomo in piena agitazione che gli disse: «Ascolta Socrate, ti devo raccontare qualcosa d’importante sul tuo amico.» «Aspetta un attimo», lo interruppe il saggio, «hai fatto passare ciò che mi vuoi raccontare attraverso i tre setacci«Tre setacci?», chiese l’altro meravigliato. «Sì, mio caro, vediamo se ciò che mi vuoi raccontare passa attraverso i tre setacci.»

«Il primo setaccio è quello della verità: sei convinto che tutto quello che mi vuoi dire sia vero?» «In effetti no, l’ho solo sentito raccontare da altri.»

«Ma allora l’hai almeno passato al secondo setaccio, quello della bontà? Anche se quello che vuoi raccontare non è del tutto vero, è almeno qualcosa di buono?» L’uomo rispose esitante: «Devo confessarti di no, piuttosto il contrario...»

«E hai pensato al terzo setaccio? Ti sei chiesto a che serva raccontarmi queste cose sul mio amico? Serve a qualcosa?» « Beh, veramente no...»

«Vedi?», continuò il saggio, «Se ciò che mi vuoi raccontare non è vero, né buono, né utile, allora preferisco non saperlo e ti consiglio di dimenticarlo».  

L’UDC puzza di fascismo, e questa puzza non mi garba, punto.

Cicuta 

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